Sì, Luigi, so benissimo che in Francia gli “attori” prendono un sussidio se non lavorano; il problema è che qui il termine “attore” è diventato, per la maggior parte, una semplice definizione di picciutteddi senza esperienza. Come dicevi tu, qui, tutti si sentono un po’ attori, un po’ artisti. Il sussidio, in Francia, non viene dato a chi si definisce attore o artista ma a chi lo è veramente, a chi cioè ha fatto un certo numero di giornate lavorative, a chi ha una certa esperienza. Professionisti, insomma. E non è una cosa soggettiva. E non dura una vita.
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